Da New York alle Ande un viaggio straordinario sulle ali del condor, è questa in sintesi la trama de Il viaggio di una stella.
Ogni romanzo che abbiamo letto di Susanna Trippa ha una storia sempre originale e unica nel suo genere.
Per questo vi consigliamo prima di curiosare nell’articolo di Come cambia lo sguardo, poi di continuare questo articolo.
Perchè qui di seguito conoscerete la trama di Il viaggio della stella e continueremo l’intervista all’autrice, che piano piano stiamo conoscendo e amando!
Di cosa parla Il viaggio di una stella?
Il giorno di Natale una antropologa, archeoastronoma e scienziata con venature di misticismo, ricorda quando da giovane arrivava oltre il novantanovesimo gradino di Machu Picchu.
Da qui immagina e fa ipotesi sulla storia del Machu Pichu e sugli Inca del passato.
Ambientato negli ultimi anni del grande impero Inca, prima della conquista spagnola, questo romanzo segue il viaggio di due processioni.
Tutte e due le storie arriveranno a Cuzco e hanno come protagonista un adolescente che percorre un viaggio per le processioni dei ragazzi per il sacrificio.
Il viaggio di una stella ci ha da subito stupito positivamente per l’impressionante precisione nei dettagli.
Un romanzo perfetto per chi ama i viaggi e la storia dei luoghi visitati, soprattutto per chi ha interesse al Perù e al Machu Pichu.
Infatti noi lo abbiamo letto con passione, vicende che ci hanno catturato fin dalla prima pagina.
Alla fine del libro si può trovare anche un utile glossario, per imparare le parole in lingua quecha, per capire meglio il senso della storia.
Troverete pure, sempre in fondo al romanzo, la spiegazione dell’autrice per conoscere cosa l’ha spinta a scrivere questo racconto.
Molte le note a fondo pagina che aiutano ancora più a capire e a relazionarsi con le vicende dei due ragazzi, Coyllur e Huantàr.
Un mix di avventura fantasy e spiritualità mistica, nello sfondo dei luoghi a dir poco paradisiaci, con il grande impero Inca.
Il libro fa riflettere, oltre che viaggiare con la mente, e nelle righe di queste sue pagine si può trovare una morale per il nostro bene interiore.
Da leggere per capire che è bene guardare al passato e conoscere le leggende e tradizioni di un paese, per continuare a guardare avanti.
Intervista all’autrice Susanna Trippa
E’ sempre bello leggere l’intervista di un’autrice che segui con interesse, questo è il caso di Susanna Trippa.
Non smetteremmo mai di chiederle curiosità, su di lei e i suoi romanzi, anche questa volta scopriamo importanti dettagli.
Che cos’è per te scrivere, quali emozioni provi nella stesura di un romanzo?
Prima dell’ineludibile, indispensabile, momento finale di revisione, esiste la fase creativa in cui – similmente a momenti di altre espressività “artistiche” – si avverte di trovarsi fuori dall’abituale dimensione quotidiana.
Senza timore di esagerare, direi che l’arte (scrittura, pittura etc.) rappresenta una specie di portale, anche se non l’unico di sicuro.
Un simile stato “di grazia” si può avvertire anche in mezzo alla natura semplicemente rastrellando foglie secche, tanto per estremizzare.
Ci piacerebbe sapere cosa ha significato per te scrivere questo romanzo, Il viaggio di una stella?
Perché ho scritto Il viaggio di una stella? Da cosa è nata la prima immagine che ti insegue, ti accompagna nelle giornate, e infine ti spinge a scrivere?
Ne do spiegazione alla fine del mio libro, e qui ve l’anticipo volentieri.
Era il 1995, quando lessi di Juanita la “Vergine di Ghiaccio” … i resti di una quasi bambina, ritrovati dall’antropologo John Reinhard a ovest del Titicaca, sulla cima del vulcano Ampàto, a 6380 metri d’altezza.
Si trattava di una delle tante vittime sacrificali che il freddo e il ghiaccio avevano miracolosamente preservato, per ben 550 anni, fino a noi.
L’immagine della fanciulla mummificata – schiena incurvata, braccia e gambe incrociate – consegnata così agli dei da un deciso colpo alla nuca, catturò la mia attenzione e il mio cuore. Lei mi condusse, come per mano, ad osservare e a tentare di comprendere.
Ancorata alle mie giornate, m’induceva ad immaginare le sue, di allora e di prima. Lei cosa provava? Gli altri cosa provavano?
E perché… perché… perché? Troppo semplice giudicare, e rifiutare. Gettare lontano da me, da noi!
E poi arrivò William Sullivan, con la sua struggente e affascinante ipotesi, solo ipotesi? del terribile smarrimento dinanzi agli effetti della precessione.
Gli Incas avevano dimenticato… perduto il loro ruolo nel pacha. Mamacocha, il diluvio astrale, aveva sconvolto spazi e anime. Recisi i fili tra passato e futuro, si guardavano attorno come in una nebbia. Sparita la reciprocità – il sentimento dell’ayni – chi erano? Non riconoscevano neppure se stessi!
Come impazziti, inviarono bambini e giovani, messaggeri di un’ultima disperata supplica agli Dei.
Questo il primo imput. Poi, su questa traccia, ha preso forma un romanzo a cavallo di più generi.
Potrei anche definirlo un fantasy, attraversato da un mix di avventura e spiritualità, però su un preciso e documentato impianto storico, geografico, antropologico, e anche astronomico.
Ambientato negli ultimi anni del grande impero inca, prima della conquista spagnola, segue il viaggio di due processioni, ciascuna recante a Cuzco un adolescente per il sacrificio.
Come ho già detto, mi aveva catturato l’ipotesi di W. Sullivan riguardo i sacrifici di giovani (e qui c’è l’angolatura scientifica che riguarda il movimento precessionale della Terra), però il viaggio doveva proprio attraversare, e narrare quindi, territori fisici con le relative necessarie informazioni storiche e antropologiche.
E per questo è stata preziosissima La grande strada del Sole dell’etnografo V. V. Hagen. Per tutta la seconda parte, più avventurosa e colorata di spiritualità, ho trovato un grande contributo nel bellissimo studio sui miti di Santillana e Dechend Il mulino di Amleto.
Il perché di questa commistione di generi non lo so spiegare razionalmente. I personaggi e la storia, e l’esigenza di come raccontare, si sono formati man mano dentro di me.
Adesso distinguo i generi, facendo un processo razionale; mentre scrivevo no.
Su un’isola deserta quali sono i tre libri che porteresti con te?
Molto difficile la risposta a quest’ultima domanda.
Avrei bisogno allora di uno scritto che mi sostenesse in una situazione difficile, per primo quindi sceglierei Autobiografia di uno yogi di Yogananda, che è anche una lettura bellissima.
Poi Guerra e pace di Tolstoj e Il giardiniere dell’anima di Clarissa Pinkola Estées, libricino che compenserebbe la voluminosità del penultimo.
Il romanzo epico fantasy Il viaggio di una stella è edito da Elison Paperback, le edizioni cartacee di Elison Publishing.
Tutti i disegni presenti nell’articolo li trovate nel libro e sono di proprietà di Susanna Trippa.
Per altri consigli di lettura potete consultare la nostra sezione Libri e Viaggi!
Se anche voi vorreste vedere pubblicata la recensione del vostro romanzo e l’intervista all’autore, affidatevi noi!
Scriveteci a saretta@iriseperiplotravel.com
10 Aprile 2022 alle 16:14
E’ il romanzo perfetto per me in questo periodo, oltre a una lettura piacevole viaggerò con la mente.
12 Settembre 2022 alle 08:44
Sicuramente un romanzo interessante per chi, come me, apprezza in maniera particolare questo mondo tra mito e realtà del SudAmerica… solo a leggere la sinossi mi sono persa nella fantasia…
15 Settembre 2022 alle 07:53
Decisamente interessante. Scrutare con discrezione dentro le leggende che avvolgono determinati luoghi vuol dire mettere in moto la fantasia. Leggerci su una romanzata a quanto pare ben realizzata è un valore aggiunto!
15 Settembre 2022 alle 12:01
Tutti i libri che parlano di viaggi (poi con dovizia di particolari, come questo) mi attirano tremendamente! Vado subito a scoprire di più.
16 Settembre 2022 alle 08:27
Adoro queste storie d’avventura, mi fanno viaggiare con la mente verso luoghi lontani e inesplorati… grazie per avermi fatto scoprire questa lettura!
16 Settembre 2022 alle 10:46
Con la sinossi, si ha un quadro di quello che attende il lettore, ho sempre provato attrazione verso le culture mistiche delle civiltà precolombiane, questo libro sembra proprio quello che cerco sull’argomento, una storia dischiusa tra le pieghe del tempo, mi è piaciuto tanto leggere l’intervista da cui traspare sempre anche se di poco la peculiarità di chi scrive.
16 Settembre 2022 alle 14:36
Il fantasy é un genere che amo molto e questo libro ci porta nelle civiltà precolombiane, un mix che ha attirato subito la mia attenzione. Grazie al tuo blog sto scoprendo molti titoli e autori interessanti e questo non é da meno.
16 Settembre 2022 alle 16:44
Da come lo descrivi è un libro che devo assolutamente leggere visto che ho sempre avuto molta curiosità di visitare il Perù. I numerosi dettagli del viaggio in questi luoghi sicuramente mi faranno un po’ vivere il viaggio in prima persona assieme all’autrice
16 Settembre 2022 alle 23:13
Leggendo il titolo non avrei mai immaginato che il libro fosse ambientato in quella zona dell’America, Sinceramente non sono mai stata troppo appassionata da quella cultura, eppure il solo leggere questa intervista e percepire la passione di questa autrice mi ha invogliato a prendere questo libro e perdermi nella loro storia.